Spesso, quasi a livello di consuetudine, in fase di preparazione precampionato l’allenatore non vede l’ora che termini la parte a cura del preparatore atletico per iniziare a introdurre, sviluppare e far assimilare i propri principi tattici alla squadra. È corretto?
Partendo sempre dal concetto che non c’è un metodo corretto e un sbagliato, vogliamo focalizzarci sull’approccio con la squadra di inizio stagione.
Soprattutto in una nuova società oppure in un gruppo nuovo che può aver cambiato la maggior parte della rosa rispetto all’anno precedente (in diverse società di campionati dilettantistici si vedono spesso questi stravolgimenti per la più differenti motivazioni) sosteniamo che parte dell’allenamento deve essere dedicata all’osservazione e alla valutazione dei propri vecchi e nuovi giocatori dandogli la possibilità di esprimersi in contesti di libertà per tre principali motivazioni.
Valutazioni tecniche e tattiche
Non è consigliato porre i giocatori quanto prima in ruoli, schemi o principi ben definiti.
La primissima parte della stagione, quella più lontana dagli impegni ufficiali, può essere un prezioso supporto per l’allenatore di ottenere una valutazione completa delle caratteristiche tecniche e tattiche dei propri giocatori.
Grazie a questa valutazione si potrebbe essere sorpresi e illuminati da nuove idee proprio fornite dai giocatori stessi.
Ritorno al divertimento
Il termine di una stagione è spesso caratterizzato da momenti, giorni o settimane di profondo stress tecnico, condizionale e psicologico.
Lo stress tecnico e condizionale sono condizionati dal cosiddetto ‘rush finale’ dove, dopo una stagione intera, il giocatore è tenuto a concluderla nel migliore dei modi dando il meglio delle proprie possibilità.
Lo stress psicologico è collegato non solo a quello tecnico e condizionale, ma anche ai risultati della squadra: spesso le ultime partite di campionato sono quelle in cui si decidono le sorti delle promozioni, retrocessioni, play-off e play-out.
Tutto questo per dire che, dopo qualche settimana come minimo o un paio di mesi al massimo, i giocatori non hanno il bisogno che venga ricreato quello stress per il quale è stata conclusa la stagione ed è stato necessario ‘staccare la spina’; proprio perché poi è previsto il ritorno di questo stress dalle prime partite della stagione fino al culmine del termine della stagione in arrivo.
Dal singolo alla squadra
Un insieme di giocatori, che non si conoscono tra loro, devono essere amalgamati e coinvolti attraverso obiettivi e divertimento.
Al fine di creare un gruppo squadra è fondamentale proporre nella seduta di allenamento anche attività ludiche o di libertà di espressione (chiaramente con il mezzo principale del gioco del calcio: il pallone) e non partire subito con scelte o vincoli tecnici o tattici.
Durante la stagione arriveranno sempre momenti di euforia come momenti di sconforto e aver giocatori forti di esprimersi in campo e uniti nel gruppo squadra aiuterà sempre a sostenere i primi momenti e superare i secondi.