Lo sviluppo del pensiero ragionato non è altro che l’obiettivo dell’allenamento per il riconoscimento delle situazioni di gioco.
Un giocatore che conosce e riconosce le situazioni di gioco è un giocatore che sa immediatamente quale sia l’abilità tecnica da utilizzare in funzione della situazione stessa.
Questo apprendimento avviene attraverso un insieme di processi associati determinato dalle esercitazioni e dalle esperienze determinando un cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nelle potenzialità di un comportamento.
Come già anticipato, essendo il calcio uno sport di situazione è necessario un apprendimento a mappa elastica, utile a fronteggiare situazioni sempre nuove e mutevoli.
Oggi, a causa dell’evoluzione tecnico-tattica e del mutamento di alcune regole, i tempi di gioco si sono notevolmente ridotti e il giocatore ha sempre meno tempo per decidere quale azione attuare in risposta alla situazione di gioco.
Infatti, il calciatore con scarsa conoscenza del gioco tende ad affidarsi a risposte istintive e, all’arrivo della palla rimane concentrato soltanto su questa, non prendendo informazioni sulla posizione dei compagni, avversari, tempi di gioco e spazi liberi. Di conseguenza, può agire in modo affrettato o ritardato.
Il giocatore che conosce il gioco, al contrario, sa ottenere in anticipo informazioni relative a spazi, posizione e comportamento di compagni e avversari, sa immediatamente valutare la traiettoria della palla e prima che gli arrivi è pronto a decidere quale azione effettuare in risposta alla situazione. Risposte di questo tipo, che possiamo definire consapevoli e intuitive, provengono da un vissuto personale e presuppongono un’elevata capacità di percezione e analisi per riconoscere la situazione, di decisione per applicare la scelta tecnica ritenuta utile.
Per ottenere questo tipo di sviluppo il giocatore deve aver svolto nel suo percorso di Settore Giovanile numerose esercitazioni che abbiano proposto esperienze simili al contesto reale e deve averle assimilate nel proprio vissuto.
Lo sviluppo del pensiero ragionato di articola in tre fasi:
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Nella prima fase il giocatore non ha conoscenza del gioco e risponde alle situazioni con un comportamento istintivo;
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Nella seconda fase il giocatore impara a conoscere il gioco, le sue risposte alle situazioni sono sempre sotto un controllo più o meno forte della coscienza e risultano in un primo momento inefficaci, lente e dispendiose per poi svilupparsi attraverso l’allenamento e l’esperienza in forme più rapide, concrete ed economiche. Si crea così una consapevolezza ragionata;
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Nella terza fase, quando si ha dato seguito alla pratica del gioco reale tramite il suo sviluppo in situazioni e all’abbinato sviluppo tecnico, attraverso riscontri efficaci, il giocatore raggiunge un’abilità applicata al contesto di gioco, con la possibilità di rispondere con il solo intervento dell’inconscio in modo rapido ed efficace, con una risposta che potremo definire consapevole intuitiva.
Per riassumere, potremo definire che l’allenamento tramite semplificazioni del contesto di gioco in situazioni specifiche consente l’ottenimento di un processo di ragionamento automatico. In un gioco velocissimo, con avversari sempre più organizzati nel ridurre spazio e tempo, le risposte consapevoli intuitive sono sicuramente le più importanti.
Si presuppone quindi che non solo uno sviluppo in situazione consenta l’ottenimento di un giocatore con un pensiero ragionato, visto che la tecnica di base si ritiene prerequisito fondamentale. Sarà compito dell’allenatore adottare situazioni che permettano, sempre in questi contesti semplificati, lo sviluppo completo della tecnica di base.