All’inizio di ogni stagione ci troviamo a conoscere nuovi giocatori che entreranno a far parte della rosa. Dobbiamo valutare punti di forza e aree di miglioramento nel modo più razionale possibile e dobbiamo farlo rapidamente perché non ci possiamo permettere di lasciarli indietro rispetto agli altri.
Questo discorso è valido sia per i giocatori che per le giocatrici. Approfondiamo il discorso di quest’ultime perché ci sono delle interessanti considerazioni che possiamo fare.
Per iniziare conosciamo la nuova giocatrice. Ci presentiamo e facciamo una breve intervista.
Nome e Cognome?
Attività sportiva svolta o disciplina?
Se hai giocato a qualche sport e in quale ruolo?
Bisogna prestare molta cura e attenzione alla persona alla quale ci stiamo rivolgendo: tutto cambia in base all’età e al percorso personale. Focalizziamoci su quest’ultimo aspetto. Le ragazze generalmente hanno una diversa cultura calcistica. Mediamente si approcciano al mondo del calcio all’età di 11/12 anni. Il loro bagaglio esperienziale rispetto ai coetanei maschi ha una formazione ancora acerba, i ragazzi a quell’età giocano già da 6/7 anni.
Per esperienza calcistica si intende anche la conoscenza di regole, anche attraverso la visione di partite in TV. Conosco ragazze che non hanno mai visto una partita.
A volte si ha una visione un po’ distorta di alcune regole. Possiamo citare ad esempio il fallo di mano. Se la palla viene colpita con la mano, immediatamente viene riconosciuto il fallo, viceversa, quando la palla viene colpita con l’avambraccio, alcune ragazze hanno difficoltà a comprendere che si tratta di un fallo anche in questo caso.
Diversi portieri mi hanno detto che in più di una occasione non sono usciti dall’area perché secondo loro non è possibile farlo in quanto contro le regole. Gli ho risposto che non c’è nessun muro invalicabile e possono uscire dall’area, l’unica limitazione è che non possono prendere la palla con la mano.
Anche una ragazza può aver fatto un percorso calcistico, giocando con i maschi.
Sicuramente chi ha già esperienze calcistiche pregresse ha un inserimento più semplice. In questo caso sarebbe utile avere uno scambio di informazioni con l’ex allenatore.
Ci sono altri sport che fanno sviluppare delle caratteristiche utili anche nel calcio.
Diamo per assodato che un po’ tutti gli sport, se fatti seriamente, formano fisicamente l’atleta. Perciò andiamo oltre.
Senza ombra di dubbio tutti i giochi di squadra insegnano la collaborazione, il lavorare in team, un valore che nel calcio è essenziale.
Un gioco che accresce skills utili è la pallacanestro. Le giocatrici che arrivano dal basket percepiscono molto bene il “lavoro senza palla” e sono solitamente allenate nei cambi di direzione e nello scatto nel breve.
Potrebbero anche essere dei buoni portieri, perché abituate ad avere una presa ferrea.
Lo sport più praticato dalle ragazze è sicuramente la pallavolo. Queste giocatrici, come quelle della pallacanestro, hanno un’ottima elevazione, utile per colpire di testa, sono abituate ai cambi di direzione, hanno ottimi riflessi e sanno buttarsi. Tutte ottime qualità per un estremo difensore. Ma tra tutte le ex pallavoliste che ho conosciuto, nessuna ha mai voluto fare il portiere. La spiegazione è semplice: giocando a volley sono sempre state costrette ad avere una mobilità limitata, ora che hanno scoperto la gioia di poter correre in libertà non vogliono più smettere.
Chi invece ha fatto atletica ha sicuramente una certa coordinazione motoria e molto probabilmente una velocità di base elevata.
Le ragazze che arrivano dalle arti marziali saranno dedite al lavoro e con una certa disciplina, molto elastiche e forti. Questa non è una scienza esatta, anche nei casi precedenti, può capitare che la ragazza non rispetti questi requisiti. Mi è capitata una allieva che ha fatto qualche anno di karate e a parte la forza fisica non rispettava le qualità sopracitate.
Le nuotatrici sono strutturate per avere una gran forza fisica nella parte alta del corpo e molto meno nella parte inferiore, quella che nel calcio ovviamente è maggiormente sollecitata. Qui andrà fatto un discorso di riequilibrio fisico.
La danza infine, è qualcosa di molto lontano dal mondo del calcio, che spesso provoca una postura difficilmente correggibile. Infatti ci saranno ragazze che correranno sui talloni e braccia che non seguono l’armonia della corsa.
A questo punto, davanti ad una possibile formazione di una squadra con elementi provenienti da altre discipline, è importante testare la giocatrice nel suo impatto con un pallone fra i piedi e aiutarla a valorizzare tutte le abilità che ha sviluppato in precedenza, applicandole in maniera efficace al gioco del calcio.
Una volta che abbiamo definito la storia delle ragazze, andiamo a lavorare sul campo.
Che esercizi possiamo fare per valutarle a livello fisico?
Per iniziare non faremo qualcosa di troppo complesso o lungo, tipo il test di Cooper che sicuramente potremo fare più avanti per determinare resistenza e sopportazione della fatica.
Con delle semplici proposte condizionali possiamo già valutare la coordinazione delle ragazze. Dopodiché possiamo passare a un circuito motorio a secco.
Proseguiamo con esercizi di conduzione palla seguiti da quelli di trasmissione. Per finire con la partitella dove vedremo come si muovono sul campo da gioco e, non ultimo, svilupperemo una sana competitività, spirito di squadra e tanto divertimento.
Spero che i miei consigli vi siano utili per valutare le vostre future campionesse!
Walter D’Affronto