Per definizione, i neuroni specchio rappresentano una classe di neuroni motori che si attivano involontariamente sia quando un individuo esegue un’azione finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto qualunque.
La loro scoperta è dovuta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma che aveva iniziato a dedicarsi allo studio della corteccia premotoria utilizzando una scimmia come attore.
Come molte altre importanti scoperte, quella dei neuroni specchio fu dovuta al caso.
Mentre un ricercatore prendeva una nocciolina da un cestino preparato per gli esperimenti, i programmi rilevavano l’attivazione di alcuni neuroni nella scimmia.
Prima di tale scoperta casuale, si pensava che quei neuroni si potessero attivare solo in abbinata di compiti motori eseguiti dal soggetto direttamente interessato.
Dopo diversi approfondimenti vennero scoperti così i neuroni specchio: concretamente, questi si attivavano sia quando la scimmia eseguiva l’azione di afferrare la nocciolina, sia quando osservava un altro individuo eseguire un’azione simile.
Successivamente è stato dimostrato anche che questi neuroni specchio si attivano in forma differente in base non al complesso muscolare da attivare, ma all’obiettivo da raggiungere.
I neuroni specchio ci fanno comprendere che alla base dell’apprendimento c’è l’esperienza e svolgere in forma cosciente determinate attività.
Approfondendo la situazione nello sport specifico, è stato dimostrato come un portiere riesca ad adattarsi in forma più economica ad una conclusione ingannevole rispetto a uno sportivo che non ha mai praticato quello sporto o quel ruolo specifico, quindi carente di esperienze motorie e cognitive specifiche.
Uno studio specifico ha evidenziato in merito che i calciatori più esperti sono capaci di attivare un maggior numero di aree celebrali rispetto a quelli meno esperti.
Per tutti gli studi e le situazioni sopra descritte, rimane da evincere che la programmazione annuale di un Settore Giovanile deve prevedere esercitazioni che riportino al contesto di gioco reale, raggruppando, in forma dedicata e progressiva, tutti gli obiettivi tecnici, tattici, motori (condizionali e coordinativi) ed educativi.Lo sviluppo cognitivo, semplificando in l’intelligenza di gioco deve essere inglobato in tutti gli obiettivi, rispettando un contesto specifico che è il gioco del calcio