15° puntata: gli infortuni più comuni dei portieri
Il calcio è uno sport molto esigente sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale. E’ per questo motivo che i calciatori sono esposti costantemente al rischio di infortuni. Le lesioni possono essere lievi o gravi, vediamo quelle più comuni per il ruolo del portiere.
1 – Distorsioni alle dita
E’ un tipo di infortunio molto comune in tutti i portieri e capita prevalentemente quando le dita subiscono un colpo causato dal pallone oppure dal contatto con il terreno. Nello specifico i legamenti delle dita subiscono un’ eccessiva distensione che causa la lesione.
A seconda della misura di questa distensione si può determinare la gravità dell’ infortunio ed i relativi tempi di recupero. Se c’è solo un relativo rigonfiamento delle dita ma senza compromissione dei legamenti, si parla di “insaccatura” (distorsione di 1° grado). Se si verifica, invece, una rottura parziale dei legamenti significa che è avvenuta una distorsione di 2° grado che necessita di trattamento fisioterapico mentre se la rottura dei legamenti è totale si parla di distorsione di 3° grado ed è necessario un intervento chirurgico per normalizzare la situazione.
2 – Frattura delle dita oppure della mano
Questo tipo di infortunio è più grave rispetto alla distorsione dei legamenti delle dita anche se si può verificare con le stesse modalità dell’ infortunio precedentemente descritto. La diagnosi, naturalmente, può essere realizzata solo grazie ad una radiografia che è utile anche per stabilire la gravità dell’ infortunio: se la lesione delle ossa (dita o mano) è parziale si parla di frattura composta mentre se la lesione è totale si parla di frattura scomposta.
3 – Lesione all’ adduttore
Gli infortuni all’ adduttore sono molto frequenti nel calcio e coinvolgono sia calciatori di movimento che portieri. La grande frequenza con cui si verificano lesioni all’ adduttore è dovuta ai sovraccarichi che riceve il muscolo per i costanti cambi di ritmo e i problemi che possono avere muscoli vicini che si ripercuotono, poi, sull’ adduttore. Per determinare la gravità dell’ infortunio all’ adduttore può essere necessaria un’ ecografia e in pochissimi casi è necessario un intervento chirurgico per curare l’infortunio (nella maggior parte dei casi è sufficiente un trattamento fisioterapico). Una delle problematiche legate a questo infortunio è che c’è un’ alta possibilità di avere ricadute e/o recidive all’ infortunio (15-20 % di possibilità).
4 – Lussazione della spalla
Può capitare in qualsiasi momento della carriera di un portiere. E’ un infortunio più comune in portieri che stanno imparando la tecnica del tuffo in quanto è più probabile che sforzino quella parte del corpo tuffandosi. Può avvenire, infatti, in situazioni in cui il portiere si tuffa su un pallone abbastanza vicino al corpo per il quale poi ricade male sull’ articolazione. Non sono escluse, però, lussazioni dovute ad un contrasto con un giocatore avversario durante un’ uscita bassa.
5 – Borsite all’ anca
Avviene principalmente quando il portiere si tuffa e utilizza l’anca per ammortizzare la caduta. L’ infortunio si verifica perché il corpo ha, proprio in quella zona, una specie di borsa che funge da materasso che protegge dai colpi l’osso ed il tendine che si trova in quella parte del corpo.
A seconda della gravità dell’ infortunio si può risolvere una borsite semplicemente con il riposo o l’applicazione del ghiaccio oppure, in caso di un infortunio più grave, con dei trattamenti fisioterapici più specifici.
Per completezza, anche se si tratta di un infortunio meno comune per un portiere, ma in generale nel calcio, può succedere che un estremo difensore soffra di una frattura del gomito che risulta essere naturalmente molto dolorosa ed avere tempi di recupero di circa tre mesi.
Per gli infortuni sopra descritti è possibile fare prevenzione. Per dita, mano, spalla e anca è fondamentale prevenire le possibilità di infortunarsi da soli migliorando ed affinando la tecnica. In questa maniera si possono prevenire sì questi tipi di lesioni ma non si può azzerare il rischio che avvengano in quanto si tratta di infortuni di natura traumatica che possono verificarsi anche a causa di scontri o contrasti di gioco.
Per quanto riguarda, invece, l’adduttore un’ adeguata prevenzione può essere realizzata grazie alla propriocezione che mira al controllo del proprio corpo ma anche al rafforzamento delle fasce muscolari in fase di riscaldamento / preparazione all’ allenamento.